martedì 27 gennaio 2015

TERZA PUNTATA - INVISIBILI

di Francesca Arcabasso

Come vi sentireste se un giorno vi ritrovaste per strada, senza un lavoro, senza una famiglia e senza un tetto sopra la testa? Come vi sentireste se per poter mangiare l’unico modo utile fosse recarsi presso le mense offerte dai cittadini caritatevoli? Come vi sentireste a vivere come ombre che vagano sperdute per la città dormendo su fredde panchine anche nelle notti più tempestose? Oggi vogliamo raccontarvi una realtà diversa. 


Oggi vogliamo aprirvi gli occhi su un volto diverso del nostro territorio. Vi parleremo degli “Invisibili” , di coloro i quali sembrano non esistere agli occhi del mondo, ma che vivono ignorati da una società che ancora a volte non li rispetta e non li aiuta. In Italia e in particolare in Sicilia il numero di quelli che comunemente indichiamo come “senzatetto” è in costante aumento e il fenomeno dilaga di giorno in giorno.
Sono tantissime le segnalazioni che ci sono pervenute e noi abbiamo voluto saperne di più. E’ per questo che ci siamo recati presso la “Mensa della Solidarietà” che svolge ormai la sua attività da ben 3 anni presso la nota Chiesa Sacro Cuore di Sciacca e lì troviamo tantissimi volontari pronti a dare una mano ai tantissimi cittadini che vi si recano. Rimaniamo esterrefatti dalle innumerevoli persone lì presenti e dalle diverse condizioni in cui si trovano: disoccupati, giovani donne, anziani, bambini e ragazzi che cercano solo un pasto caldo e un po’ di compagnia. Sono persone che vivono in condizioni di disagio, familiare, psicologico, sociale ed economico e che spesso affrontano tutto questo da sole.
Tra di loro siamo riusciti a raccogliere delle testimonianze, che ci hanno permesso immediatamente di comprendere come le loro condizioni siano davvero precarie.

Tutto ciò è sicuramente figlio di una crisi che purtroppo non risparmia nessuno nel nostro Paese , ma ci chiediamo : è possibile che nel 2015 nessuno intervenga e trovi un rimedio per poter garantire oltre a un pasto caldo un posto sicuro in cui stare con un tetto sopra la testa? Decidiamo di andare in fondo alla questione. Iniziamo dalla posizione dell’amministrazione comunale in merito a tutto ciò : ci siamo così rivolti all’Assessore alle Politiche Sociali Daniela Campione. Fiduciosi e nell’attesa del bilancio che arriverà ci rendiamo conto che per avere una maggiore probabilità di garantire un aiuto a tutte queste persone è necessaria anche la collaborazione di tutti gli enti che si occupano di volontariato o che pongono in essere opere caritatevoli. Decidiamo così di agire e di andare direttamente a parlare con l’ente caritatevole per eccellenza : la Chiesa. Ci rivolgiamo così a Padre Pasqualino, colui il quale che, anche con pochi mezzi a disposizione, ha creato, all’interno della sua Chiesa, un alloggio per i più bisognosi. Ci chiediamo così a questo punto: perché non tutte le Chiese creano, con lo stesso spirito di iniziativa e interesse, tali piccoli alloggi per chi davvero ha bisogno? Speranzosi di riuscire a trovare risposta in merito, ci rivolgiamo ad un’eminente parroco locale, che vedendoci arrivare con la telecamera e con la nostra richiesta di solo due minuti di tempo, ovviamente senza preavviso, ci risponde così. Di certo non era educato far attendere i fedeli, ma è anche certo che nel tempo perduto a rifiutarsi palesemente avrebbe risposto abbondantemente alla nostra unica domanda. Perplessi andiamo via, non comprendendo esattamente quale riflessione o preparazione possa richiedere il fatto di dover rispondere ad una sola domanda che riguarda una tematica così importante come quella dei senzatetto. Alla luce di tutto ciò che abbiamo scoperto, a prescindere che si tratti di enti ecclesiastici o di istituzioni ci chiediamo : davvero le promesse saranno mantenute? Non ci resta che aspettare. Ma nell’attesa saranno in tantissimi a dormire ancora su fredde panchine e ad andare in cerca di un pasto caldo. Di certo il tempo trascorso con loro ci ha fatto comprendere l’importanza di tante piccole cose. Abbiamo visto scorrere  lacrime sul volto di chi ha ormai perso tutto e non ha più nulla, abbiamo visto uomini senza una famiglia , senza nessuno, abbiamo visto giovani donne alla disperata ricerca di un lavoro e di un po’ di conforto e abbiamo visto bambini chiedere anche soltanto un pezzetto di pane e un po’ di latte. Ma abbiamo visto anche la grande umiltà, quella di saper chiedere aiuto e una grande forza: quella di rialzarsi senza perdere la propria dignità e il proprio coraggio, mai.

PER RIVEDERE IL SERVIZIO CLICCA QUI>>http://youtu.be/O_JmKLUn46I

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